Dopo aver ricevuto il via libera dalle commissioni economiche di Montecitorio, il decreto Imu arriva oggi pomeriggio in Aula della Camera per la discussione generale. La giornata di esame vede anche lo scioglimento dell’unico nodo rimasto ancora sul tappeto: l’emendamento di Scelta civica chiede di innalzare le detrazioni da 200 a 400 euro e quindi di mantenere l’imposta per gli immobili che superano questa cifra.

 

Alla fine, però, i montiani optano per il passo indietro e si accontentano di considerarlo respinto per l’Aula. Il capogruppo in commissione Finanze, Enrico Zanetti, spiega che l’emendamento non è stato posto in votazione per dare tempo al governo di assicurarci che non ci saranno nuove tasse per finanziare coprire l’abolizione dell’imposta. In Aula finirà anche l’emendamento del Pd che reintroduce l’Imu per le seconde case sfitte e lo elimina per gli immobili dati in comodato a parenti e affini.

 

Approvata, invece, la modifica, che consente ai comuni di continuare ad applicare per il 2013 il medesimo tributo relativo alla gestione dei rifiuti urbani utilizzato nel 2012. A patto, però, che l’eventuale minore gettito sia ripianato con risorse proprie. Nessuna deroga invece all’edilizia per le cooperative sociali: è stato infatti dichiarato inammissibile l’emendamento presentato la scorsa notte dal relatore Rocco Palese (Pdl), che per incrementare il numero degli alloggi sociali prevedeva un piano casa ventennale e la possibilità un aumento di cubatura del 20 per cento.