Riflettori puntati oggi su Palazzo Chigi, dove nel pomeriggio si terrà la tanto attesa riunione del Consiglio dei Ministri per decidere le sorti dell’Imu e, conseguentemente, di milioni di italiani, proprietari di abitazioni. Dopo i numerosi incontri del Presidente del Consiglio con diversi interlocutori del panorama politico – economico, oggi verranno presentate le misure del governo per ridefinire la tassa sugli immobili.
Nonostante il Governo si debba ancora riunire si dà quasi per certo che oggi il Consiglio dei Ministri varerà un provvedimento che cancellerà per il 2013 della rata di giugno dell’Imu, già a suo tempo rinviata, per un inserimento dell’imposta all’interno della futura Service Tax nel 2014.
Altra ipotesi che potrebbe essere valutata oggi è quella che vede sparire l’Imu per tutto il 2013 sia per le prime case che per i terreni agricoli, in attesa di una nuova promessa di riforma radicale a partire dal 2014. Riforma che non potrà avvenire senza che vengano messe le mani sul catasto all’interno del decreto sulla delega fiscale, provvedimento modificherà le classificazioni domiciliari vigenti negli uffici tecnici di tutti i Comuni d’Italia.
Il vero nodo da risolvere è quello delle risorse. Il ministero dell’Economia sarebbe in grado di garantire 3,4 miliardi di euro, somma proveniente dai nuovi tagli alla spesa pubblica e dalla maggiore Iva fatturata per i rimborsi dei debiti della Pa. Quindi, più dei 2,6 miliardi necessari per abolire la prima rata di giugno dell’Imu 2013 ma non per eliminare del tutto l’imposta, con la seconda rata a dicembre (necessari due miliardi di euro circa).
Diverse sono le soluzioni per trovare la copertura alle risorse mancanti. Si parla di un ritocco alle accise su tabacchi, alcol e giochi, oltre che di una tassazione per le banche. Una fonte di copertura, considerata fattibile in queste ore, ma che difficilmente entrerà nel decreto di oggi, potrebbe venire dalle tasse pagate dalle grandi banche italiane in seguito alla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia in loro possesso. Le plusvalenze generate dall’operazione verrebbero tassate al 30% circa, con un gettito stimato in un miliardo. Ma l’operazione ha un iter lungo e occorre un ok dell’Europa.