Anche l’indice Pmi (Purchasing managers index) segnala che la ripresa potrebbe essere vicina. L’indicatore esprime le percezioni e le sensazioni riguardo al futuro dei direttori degli acquisti in merito a fattori quali gli ordinativi, i prezzi, le dinamiche occupazionali e il fatturato e, in genere, anticipa gli andamenti dell’economia.
Ebbene, dai dati di Markit, società internazionale di informazione e servizi finanziari, apprendiamo che l’indice Pmi di gennaio è passato a quota 54, rispetto al 52,7 di dicembre (sopra quota 50, si ritiene che ci sia ripresa). Si tratta del dato più alto dal maggio del 2011 e rappresenta il consolidamento della ripresa delle attività manifatturiere della zona euro derivante, in particolare, dal potenziamento della produzione e degli ordinativi legati all’export.
E, se come di consueto la Germania mostra i dati migliori, questa volta provengono notizie positive anche dai Paesi periferici o del sud Europa, come Spagna, Italia, e persino la Grecia, per la prima volta dal 2009 sopra quota 50 (51,2 punti a gennaio, dai 49,6 di dicembre). Per quanto ci riguarda, l’attività manifatturiera del nostro Paese riflette, per il settimo mese consecutivo, un indice positivo. Tuttavia, rispetto al 53,3 di dicembre, a gennaio siamo leggermente scesi, arrivando a quota 53,1. La Spagna, invece, è 52,2 punti, il massimo dall’aprile del 2010. Tra i dati peggiori, c’è quello della Francia, ancora in zona negativa (49,3 punti a gennaio).