L’indicatore, normalmente in grado di anticipare le dinamiche economiche future, descrive una situazione particolarmente difficile per l’economia italiana

 

La manifattura delle economie europee arranca. Segnali negativi arrivano, in particolare, dall’indice Pmi di Markit, società internazionale di comunicazione e servizi finanziari, le cui rilevazioni mensili saggiano le percezioni dei direttori degli acquisti delle imprese in merito a fattori quali l’occupazione, gli ordinativi o i fatturati. Ebbene, l’indicatore, normalmente in grado di anticipare le dinamiche economiche future, descrive una situazione particolarmente difficile in Italia. L’indice di agosto, infatti, è passato a 49,8 punti dai 51,9 di luglio (si considera l’economia in fase di crescita sopra i 50 punti). Si tratta del livello più basso degli ultimi 14 mesi, determinato specialmente dalla scarsa crescita della produzione nel settore dei beni intermedi. Tuttavia, si osserva una contrazione della fiducia anche nel settore delle costruzioni, nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio. L’indice Pmi manifatturiero registra una vistosa pure in Germania (il cui Pil nel secondo trimestre segna un -0,2 per cento, mentre la variazione annua si attesta sul +1,2), dove passa a 51,4 punti, dai 52 precedenti, a dispetto delle previsioni di un dato stabile. In Francia, infine, l’indice continua ad essere in discesa, a 46,9 punti, contro i 47,8 del mese precedente.