Cala, a maggio, rispetto al mese precedente, l’inflazione. La flessione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo del tabacchi, è stata dello 0,1 per cento. Rispetto, invece, allo stesso mese del 2013 si è determinata una crescita di 0,5 punti percentuali. Il calo dipende, prevalentemente – afferma l’Istat – dalla decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti e all’accelerazione della diminuzione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati.

 

Altresì, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa, ovvero i prodotti ad alta frequenza di acquisto, non hanno subito alcuna variazione rispetto al mese precedente, ma sono cresciuti dello 0,5 per cento rispetto a maggio 2013. L'”inflazione di fondo“, inoltre, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,8 per cento (dall’1,0% di aprile) mentre al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,6 per cento (da +0,9 per cento del mese precedente). L‘indice armonizzato dei prezzi al consumo, infine, registra una contrazione dello 0,1 per cento su base mensile ma aumenta dello 0,4 per cento su base annua.