I pezzi al consumo dell’Eurozona contenuti nelle ultime rilevazioni di Eurostat sono stati rivisti al ribasso rispetto alla stime iniziali

 

L’Europa non riesce ad allontanare i fantasmi della deflazione che, al contrario, in molti dei suoi Stati membri (compresa l’Italia), è ormai realtà da diversi mesi. I pezzi al consumo dell’Eurozona contenuti nelle ultime rilevazioni di Eurostat, l’ufficio statistico europeo, sono stati rivisti al ribasso rispetto alla stime iniziali: a settembre, l’inflazione ha raggiunto lo 0,3 per cento, contro la maggiorazione di 0,4 punti percentuali indicata nelle stime flash. Si è raggiunto, dunque, il livello più basso dall’ottobre del 2009. Il dato mensile, invece, si sofferma sul +0,4 per cento, con il +1,1 per cento dello stesso mese dell’anno precedente.

 

Si è ben distanti da un rialzo del 2 per cento, ovvero l’obiettivo indicato dalla Banca centrale europea. Nell’intera Unione europea, invece, l’inflazione, a settembre, ha registrato un aumento dello 0,3 per cento rispetto ad agosto; la variazione annua è stata pari a +0,4 per cento dal +0,5 di agosto). In Italia, infine, il dato è in diminuzione dello 0,1 per cento, dopo il -0,2 per cento di agosto.

 

 

Mestre, 17 ottobre 2014