L’Istat ha analizzato gli effetti che le principali misure di tassazione sul reddito introdotte a partire dal 2013 produrranno sulle imprese; nella simulazione, l’istituto di statistica ha tenuto conto, in particolare, della nuova disciplina sul riporto delle perdite, della deducibilità dell’IRAP sul costo del lavoro e della detassazione dal reddito di impresa del rendimento figurativo del capitale proprio (ovvero, il cosiddetto ACE, Aiuto alla Crescita Economica).
Nel merito, nel 2014 “il riporto delle perdite avrà un impatto limitato mentre le deduzioni dell’IRAP e l’ACE interesseranno oltre la metà delle imprese (57,3 per cento). Di queste, circa un terzo beneficerà di entrambe le misure”. Si osserva il maggior numero di beneficiari tra le aziende medio-grandi, tra i gruppi d’impresa e tra le aziende che risiedono al Nord.
Altresì, l’introduzione delle misure comporterà 2,6 miliardi di euro di risparmi dell’imposta sui redditi, pari al 9,8 per cento.
Inoltre, è stato calcolato che “l’applicazione a regime dei provvedimenti comporta una riduzione dell’aliquota effettiva del prelievo sui redditi delle imprese: l’aliquota mediana passa dal 28,5 al 26,1 per cento, valore inferiore all’aliquota legale”. Se si considera anche la componente Irap, l’aliquota raggiunte il 31,3 per cento. In sostanza, conclude l’Istat, Nel 2014, “l’aliquota effettiva per i beneficiari dell’ACE scenderà di oltre due punti percentuali raggiungendo il 26,2 per cento, valore equivalente a quello stimato per i non beneficiari”.