La contrazione, rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, è stata dello 0,3 per cento

 

Ancora una volta, le rilevazioni dell’Istat confermano che l’Italia continua ad essere in recessione. Nel secondo trimestre dell’anno, infatti, il Pil (corretto per gli effetti di calendario) ha subito un calo di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 rispetto al secondo trimestre del 2013. La variazione acquisita per il 2014, inoltre, è pari al -0,3 per cento.

 

Analizzando, nel dettaglio, le varie componenti dell’indicatore, rispetto al primo trimestre dell’anno si osserva un aumento dei consumi finali pari allo 0,1 per cento, mentre gli investimenti fissi lordi risultano in contrazione dello 0,9 per cento. Le importazioni, inoltre, sono aumentate dello 0,8 per cento e le esportazioni dell’1,1. Altresì, la variazione del Pil determinata dalla domanda nazionale al netto delle scorte è stata pressoché nulla; la variazione delle scorte, invece, ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,3 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta ha determinato una crescita di 0,1 punti.

 

Gli andamenti risultano negativi, su base congiunturale, pressoché ovunque: industria (-0,5 per cento), servizi (-0,1), e agricoltura (-1,0). In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni è sceso del 2,3 per cento, quello dell’industria dello 0,4, quello dell’agricoltura dello 0,6 e quello dei servizi dello 0,1.

 

Mestre, 16 ottobre 2014