Quando il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva parlato di una situazione economica più sfavorevole del previsto, annunciando la necessità di un ulteriore consolidamento dei conti pubblici (una nuova manovra?) aveva in testa, con ogni probabilità, l’ultima nota dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana.

 

Secondo l’istituto di statistica, infatti, il recupero della crescita si annuncia più difficile di quanto prospettato, mentre i segnali provenienti da famiglie e imprese definiscono un quadro stagnante. L’indice generale della produzione industriale, nei primi cinque mesi dell’anno, ha subito una variazione pressoché nulla rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando una misera crescita dello 0,1 per centro mentre, a luglio, la fiducia dei consumatori è calata di un punto rispetto al mese precede dente. Tali fattori, in parte, neutralizzano alcuni tra i pochissimi dati positivi emersi dalla recente congiuntura, quali un lieve aumento dell’occupazioni pari, a giugno, al +0,2 per cento rispetto al mese precedente.