L’Italia scende di ben 7 posizioni rispetto allo scorso anno nella classifica del World economic Forum (Wef) delle economie più competitive del pianeta. A pesare sul punteggio italiano sono in particolare l’inefficienza sul mercato del lavoro (che vale il 137esimo posto) e lo sviluppo del mercato finanziario (124).

 

La vetta della classifica. Per il quinto anno consecutivo, la Svizzera si conferma il Paese più competitivo a livello mondiale. I dati sono stati confermati dal Global Competitiveness Report 2013-2014. Dopo la il Paese elvetico, il podio è completato da Singapore e Finlandia, mentre la Germania, che guadagna due posizioni rispetto allo scorso anno, sale al quarto posto. Anche gli Stati Uniti, dopo quattro anni di trend in discesa, registrano un miglioramento e salgono dal settimo al quinto posto. La classifica dei Top Ten prosegue con la Svezia, Hong Kong, i Paesi Bassi, il Giappone e il Regno Unito.

 

Europa meridionale penalizzata. Il World Economic Forum (Wef) ha osservato che in Europa gli sforzi per affrontare il debito pubblico ed evitare un break-up dell’euro hanno in parte distolto l’attenzione dalle questioni legate alla competitività. Le economie dell’Europa meridionale come Spagna (35esima), Italia, Portogallo (51esima) e in particolare la Grecia (91esima) hanno bisogno di affrontare le debolezze nel funzionamento e nell’efficienza dei loro mercati, promuovere l’innovazione e migliorare l’accesso al finanziamento.

 

Classifica in base a 12 categorie. Tra le economie dei Brics, la Cina è al 29esimo posto, il Sudafrica al 53esimo davanti al Brasile (56), l’India (60) e la Russia (64). La classifica del Wef è stilata in base a un indice globale di competitività (Gci) costruito con una media ponderata di punteggi in diversi fattori che coprono 12 categorie, tra le quali le istituzioni e le infrastrutture, la salute e l’istruzione superiore, efficienza del mercato di beni e servizi, l’efficienza del mercato del lavoro, lo sviluppo del mercato finanziario, la tecnologia e l’innovazione.