Bortolussi: “Ha ragione Tremonti: basta con un fisco opprimente ed una burocrazia ottusa. Lavorare in queste condizioni costringe gli imprenditori italiani ad operare con livelli di eroicità non riscontrabili in nessuna altra parte dell’Europa occidentale. Questo vale soprattutto per i piccoli imprenditori”
“Per assolvere i 15 diversi pagamenti richiesti dal fisco italiano, le nostre piccole e medie imprese perdono complessivamente 285 ore l’anno. Il prelievo fiscale è mediamente pari al 68,6% degli utili realizzati dall’azienda. Un risultato che non ha eguali tra i principali Paesi Ue. Il costo medio totale della burocrazia che grava su una Pmi, è un importo assurdo: oltre 1.200 euro l’anno per addetto, e sale ad oltre 1.500 euro per una micro azienda con meno di 10 dipendenti. Un vero salasso”.
Le dichiarazioni del segretario degli artigiani mestrini trovano conferma nell’ultima analisi realizzata dal suo ufficio studi. Su dati della di World Bank/IFC, ha analizzato i tempi e i costi medi necessari per espletare gli adempimenti fiscali a carico delle piccole e medie imprese presenti nei principali Paesi dell’Ue. I risultati per l’Italia sono impietosi. Il tempo necessario per i pagamenti fiscali nel nostro Paese si aggira sulle 285 ore l’anno. In Germania, invece, sono necessarie 215 ore, in Spagna 197 e in Danimarca 135. Chiude questa particolare graduatoria l’Irlanda con 76 ore. Anche il carico fiscale che grava sulle spalle dei nostri piccoli imprenditori non ha eguali in Europa. Se da noi il peso delle tasse sugli utili dell’azienda è pari al 68,6%, in Francia è al 65,8%, in Spagna al 56,5% e in Svezia al 54,6%. Chiude la classifica sempre l’Irlanda con un carico fiscale pari al 26,5%.
Per quanto riguarda i pagamenti fiscali la Germania guida questa classifica con 16 scadenze, ma subito dopo ci piazziamo noi con 15. Al terzo posto, tutti con 9 pagamenti, troviamo i Paesi Bassi, la Danimarca e l’Irlanda.
Infine, dalla CGIA di Mestre ricordano che l’Unione europea ha definito le Pmi le imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro, oppure il cui bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. Queste aziende (Pmi) sono il vero motore dell’economia continentale: nell’Ue dei 25 sono circa 23 milioni, danno lavoro a 75 milioni di persone e rappresentano il 99% di tutte le imprese.