Ammontano a 541mila gli individui tra 50 e 69 anni che hanno dichiarato di non aver versato alcun tipo di contributo previdenziale. E’ questo l’allarme che lancia l’Istat nel suo rapporto che analizza la conclusione dell’attività lavorativa e la transizione verso la pensione.
Per la maggior parte sono le donne a soffrire principalmente di questa situazione, il 9,6% rispetto al 6,7% degli uomini, mentre a livello territoriale la maggiore incidenza è nelle regioni meridionali. Contro una quoto del 7,0% registrata al Nord, scendendo per lo stivale, si registra un aumento al Centro con un 7,3%, fino a giungere nel Mezzogiorno con il 9,8%. Nel caso del Sud l’incidenza per le donne si attesta quasi al 12%.
Secondo l’Istat, la maggior parte degli italiani senza contributi sarebbe ancora al lavoro, non potendo contare su un assegno da “ritirati”. Una permanenza al lavoro più per necessità che per scelta che interessa quasi i due terzi dei 541mila che non hanno mai versato alcunché. La parte restante, circa 205mila persone, è priva di occupazione, pensione e contributi: per lo più sono donne che al massimo possono vantare la licenza media.
Mezzo milione di persone, dunque, che dovrà contare esclusivamente sulle pensioni sociali, quelle erogate dallo Stato a chi è in età avanzata e in condizioni di indigenza.