L’aumento dell’Iva inciderà soprattutto su mobili, elettrodomestici, abbigliamento e calzature

 

 

Il “d-day” è previsto per domani, quando l’aliquota ordinaria dell’Iva salirà al 22%. Alla luce di questa novità, l’Ufficio studi della CGIA ha individuato, sulla base della spesa media annua delle famiglie italiane, quali saranno i prodotti ed i servizi che subiranno i maggiori aggravi; la stima si basa sull’ipotesi che nel 2014 la propensione alla spesa al consumo delle famiglie italiane rimanga la stessa di quella registrata l’anno scorso (ultimo dato statistico oggi disponibile).

 

Al vertice di questa particolare graduatoria troviamo i mobili, gli elettrodomestici e la manutenzione della casa. A fronte di una spesa annua delle famiglie italiane pari a 68,5 miliardi di euro, l’aumento dell’Iva comporterà un aggravio annuo di queste voci di 567 milioni di euro. Fatto 100 il gettito atteso dalla spesa delle famiglie, con l’aumento di un punto dell’Iva sulle famiglie, questa tipologia di spesa inciderà sul totale per una quota pari al 19,8%.

 

Al secondo posto troviamo l’abbigliamento e le calzature. Con una spesa famigliare annua pari a 66,5 miliardi di euro, il ritocco dell’Iva porterà un gettito aggiuntivo di 550 milioni di euro, pari al 19,3% del maggior gettito totale atteso.

 

Al terzo posto di questa classifica troviamo le riparazioni, le manutenzioni e i pezzi di ricambio dei mezzi di trasporto. A seguito di una spesa famigliare annua di 36 miliardi di euro, l’incremento dell’aliquota ordinaria dell’Iva su questa spesa “garantirà” un gettito aggiuntivo di 298 milioni di euro, pari al 10,4% del maggior gettito previsto.

 

“A subire l’aggravio più pesante – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – saranno gli acquisti dei prodotti made in Italy che costituiscono l’asse portante del nostro manifatturiero. Pertanto, il probabile calo dei consumi che interesserà queste voci avrà degli effetti molto negativi anche sulla miriade di piccole e medie imprese che già oggi operano in condizioni di grave difficoltà a seguito di una tassazione a livelli record, ad una burocrazia eccessiva ed asfissiante e di una crisi che continua a produrre i suoi effetti negativi”.

 

La CGIA ricorda che il gettito annuo atteso dall’incremento dell’aliquota ordinaria dell’IVA dal 21% al 22% è pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: questa somma graverà per il 67% (in valore assoluto pari a 2,85 miliardi di euro circa) sulle tasche delle famiglie, mentre il rimanente 33% (1,35 miliardi) “colpirà” le imprese, il settore “no profit” e in parte anche l’Amministrazione pubblica.

 

 

Ripartizione del gettito IVA derivante dall’aumento dell’aliquota ordinaria

Descrizione

Gettito

milioni di euro

ripartizione %

Gettito atteso incremento aliquota IVA dal 21% al 22%

4.236

100%

di cui a carico delle famiglie

2.855

67%

di cui a carico delle imprese, no profit e Amministrazioni P.

1.381

33%

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT

 

 

Quale è stata la metodologia di calcolo ha utilizzato la CGIA? Prendendo i dati di contabilità nazionale sulla spesa per consumi finali delle famiglie italiane suddivisi per tipologia di acquisto, si è stimato l’aggravio economico sulle famiglie a seguito dell’incremento dell’aliquota Iva nei diversi settori.

 

Nonostante la limitatezza dei dati disponibili, l’analisi permette di avere una chiara percezione di come l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto “colpirà” le diverse tipologie di spesa delle famiglie.

 

Nel 2012 l’ammontare totale della spesa per consumi finali delle famiglie sul territorio nazionale è stata di 965 miliardi: di questi, circa il 36% (pari a 345,4 miliardi di euro) subirà l’aumento dell’aliquota ordinaria dal 21 al 22%.

 

Infine, la CGIA ricorda che l’incremento dell’Iva al 22% comporterà un aumento medio annuo in capo ad una famiglia italiana di 4 componenti di 103 euro. Chiaramente, essendo una media, ci saranno nuclei famigliari che pagheranno meno, mentre in altri potranno raggiungere importi anche superiori ai 200 euro.

 

 

Clicca qui, scarica il comunicato stampa e visualizza la tabella che riassume spesa per consumi delle famiglie.

 

 

Mestre, 30 settembre 2013