Dopo l’approvazione del Jobs Act nel Consiglio dei Ministri di mercoledì 12 marzo, il ministero del Lavoro ha ritenuto di fare alcune precisazioni in merito alla modifica della disciplina dei contratti a termine. Di seguito, elenchiamo le principali.

 

CAUSALE – Il datore di lavoro può sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. La disciplina Fornero, invece, prevedeva tale possibilità solamente nel caso della firma del primo contratto.

 

PROROGHE – I contratti a termine possono essere prorogati fino a un massimo di otto volte in 36 mesi, a condizione che riguardino sempre la stessa attività lavorativa per la quale è stato firmato il primo contratto.

 

LIMITE DEL 20 PER CENTO – Un datore di lavoro non può stipulare più del 20 per cento di contratti a termine rispetto all’organico complessivo. Tale limite può essere modificato dalla contrattazione collettiva.

 

AZIENDE FINO A CINQUE DIPENDENTI – La norma precedente non è valida per le aziende fino a cinque dipendenti che, altrimenti, dovrebbero avere esclusivamente occupati a tempo indeterminato. Alle imprese di queste dimensioni, è consentita la stipula di un contratto a termine.