Il “Jobs Act” ha portato grandi novità nel mondo del lavoro, in particolare, un nuovo contratto a tutele crescenti. Vediamo quali sono i punti principali della nuova legge sul lavoro.
Il Decreto Legislativo n° 23 del 6.03.2015, in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti introduce un nuovo regime dei licenziamenti, superando di fatto l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Il nuovo regime si applica ai lavoratori “assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto” (quindi dal 7 marzo 2015) e non fa distinzioni tra aziende che occupino più o meno di 15 dipendenti. Dal 7 marzo, quindi, conviveranno due diverse tipologie di rapporto di lavoro a tempo indeterminato: quello “ a tutele crescenti” che sta nascendo e quello “a tutela piena ab origine” che continuerà a trovare applicazione per tutti i rapporti di lavoro preesistenti.
Ma perché si dice a tutele crescenti? Il motivo si rinviene principalmente nella disciplina sul licenziamento. In particolare per i lavoratori assunti con il nuovo contratto a tutele crescenti si prevede:
• l’esclusione per i licenziamenti economici della possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro
• un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio;
• la limitazione del diritto alla reintegrazione ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato;
• la previsione di termini certi per l’impugnazione del licenziamento.