Il Jobs Act, fortemente voluto da Renzi, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il presidente della Repubblica, quindi, non ha avuto nulla da eccepire circa l’utilizzo del decreto legge, ritenendo che sussistesse la caratteristica dell’urgenza.

 

Con l’approvazione del provvedimento, che dovrà pur sempre essere ratificato entro 60 giorni dal Parlamento, vengono rimossi alcuni ostacoli introdotti dalla disciplina Fornero. In particolare, non sarà più necessario indicare la causale nei contratti a termine che, in ogni caso, non possono essere prorogati per più di 36 mesi (il limite imposto dalla Fornero era di 12).

 

Le proroghe all’interno dei 36 mesi, inoltre, possono essere otto, e non più una come la precedente normativa, mentre viene eliminata la pausa di 10 e 20 giorni tra la firma di un contratto e l’altro (in questo periodo, il lavoratore restava, semplicemente, a spasso).

 

Viene, inoltre, fissata al 20 per cento la percentuale massima di contratti a termine sul totale degli occupati che ciascuna azienda può stipulare, con l’eccezione per le imprese fino a cinque dipendenti che potranno assumere al massimo una persona a tempo determinato. Decade, infine, l’obbligo di stabilizzare gli apprendisti prima di poterne assumere altri.