Ottavo trimestre consecutivo caratterizzato dal Pil in calo. Questo il bilancio del secondo trimestre del 2013  firmato Istat. L’istituto di statistica nazionale aggiunge che non esiste una situazione simile a quella attuale non è stata registrata dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal primo trimestre del 1990.

 

Se si confronta il secondo trimestre 2013 con il primo è possibile notare un calo dello 0,2%, mentre il divario negativo aumenta se si paragona il valore del periodo maggio – giugno con lo stesso periodo del 2012, in questo caso il calo è del 2%. Questa, sostiene l’Istat, è soltanto una stima preliminare; i risultati definitivi verranno pubblicati il 10 settembre. Il calo congiunturale è la sintesi di diverse diminuzioni avvenuti in tutti i grandi comparti di attività economica: dall’agricoltura, all’industria e ai servizi.

 

Nonostante nel secondo trimestre del 2013 ci sia stata una giornata lavorativa in meno rispetto al primo, l’Istat fa notare che il Pil statunitense è cresciuto dello 0,4% e nel Regno Unito dello 0,6.

 

A dare segni di ottimismo è il ministro Giovannini, il quale sostiene che la ripresa avrà inizio nel terzo e quarto trimestre. Secondo il ministro del Lavoro, tutti gli indicatori mostrano come il secondo trimestre dovrebbe avere ancora un segno congiunturale negativo del Pil, ma ora ci sono indicatori di fiducia e ordinativi positivi e per il terzo e quarto trimestre è previsto un segno congiunturalmente positivo.