Sono 28 le scadenze fiscali che le imprese italiane dovranno rispettare tra novembre e dicembre. Tra tasse e imposte gli imprenditori verseranno nelle casse dello Stato almeno 76 miliardi di euro. Secondo la stima della CGIA, l’imposta che metterà maggiormente in difficoltà gli italiani sarà l’Iva, basti pensare che le imprese dovranno versare all’Erario 26,5 miliardi di euro.
Accanto all’Iva, l’acconto Ires (imposta sul reddito delle società di capitali) assicurerà alle casse dello Stato 16,9 miliardi di euro, mentre dall’acconto Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) lo Stato recupererà altri 11,6 miliardi di euro di gettito.
Ma non scordiamoci delle altre scadenze che gli imprenditori sono tenuti ad onorare. Tra queste ricordiamo le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti del settore privato e quelle riferite ai lavoratori autonomi (pari a 12 miliardi di euro) , gli acconti Irpef (4,8 miliardi) e il pagamento della seconda rata dell’Imu (4,4 miliardi). Dal gettito complessivo, pari a poco più di 76 miliardi di euro, non sono state incluse le cifre riguardanti i versamenti relativi all’ultima rata della Tares (la nuova tassa sui rifiuti) e i contributi Inps a carico delle imprese e dei dipendenti.
Si tenga, poi, presente che le imprese oltre a dover pagare questa lunga sfilza di tasse ed imposte devono anche considerare le seguenti novità:
– IVA, l’aliquota ordinaria è aumentata dal 21% al 22% lo scorso 1° ottobre scorso. L’Erario riceverà i “benefici” di questo aumento a partire dal mese di novembre;
– IMU, verso la metà del prossimo mese di dicembre gli imprenditori saranno chiamati al versamento della seconda rata dell’Imu. Grazie alle disposizioni introdotte nei giorni scorsi dal Disegno di legge di Stabilità, già da quest’anno possono dedurre dal reddito di impresa il 20% dell’Imu;
– TARES, di fatto, l’applicazione del nuovo tributo ambientale è stata posticipata a fine anno. La normativa ha stabilito che i Comuni possono decidere il numero delle rate di versamento. La determinazione dell’ammontare complessivo dovuto a titolo di TARES avverrà con l’ultima rata di dicembre, dalla quale saranno detratti gli importi effettuati in precedenza.
– ACCONTI, da quest’anno gli acconti Irpef, Ires e Irap sono rincarati. Con il Decreto legge del 28/06/2013 è stato stabilito che: l’aumento dell’acconto IRPEF passa dal 99 al 100%. Questa misura rimarrà in vigore anche per gli anni a venire; solo per il 2013, l’aumento dell’acconto IRES sale dal 100 al 101%.