L’installazione di un impianto di allarme in casa non dà diritto al bonus sui mobili, in quanto non si tratta di ristrutturazione. A stabilirlo è stata la Direzione Regionale delle Entrate del Veneto, fornendo chiarimenti su un interpello in merito al bonus mobili.
Secondo i funzionari del Fisco tra i lavori di ristrutturazione che possono essere abbinati all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici non rientrano gli interventi diretti a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
Nel caso specifico oggetto dell’interpello era l’installazione di un sistema di allarme. Di fatto, ad esser presa di mira è l’intera categoria di opere anticrimine agevolate con le detrazioni fiscali ora del 50% (ex 36%) che comprende interventi quali:
– rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
– apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;
– porte blindate o rinforzate;
– apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
– installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
– apposizione di saracinesche;
– tapparelle metalliche con bloccaggi;
– vetri antisfondamento;
– casseforti a muro;
– fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;
– apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.