L’Italia, per una volta, viene promossa da Bruxelles. Secondo la Commissione europea, si è registrato un notevole miglioramento nella Politica di coesione 2007-2013 italiana e nella relativa programmazione; ciò significa che stiamo usando meglio e in misura maggiore i fondi europei. In particolare, la Commissione ha espresso grande soddisfazione per ciò che emerge dai Rapporti annuali di esecuzione, ove il Governo italiano ha reso conto dell’attuazione dei programmi operativi finanziati dai Fondi strutturali. Bruxelles ha dichiarato ammissibili tutti i 27 rapporti annuali ed entro luglio farà sapere se ha deciso di approvarli o di chiedere delle modifiche.
Nel merito, dai rapporti è emerso come i progetti selezionati per l’attuazione dei programmi intendano usare il 100 per cento delle risorse finanziarie messe a disposizione. La Commissione, inoltre, rispetto agli interventi del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr), e tenuto conto dei dati disponibili al 31 dicembre 2013, ha rilevato come le misure legate alla politica di coesione (ovvero all’uso dei fondi), abbia determinato importantissimi effetti: anzitutto, “risultano 58.564 posti di lavoro creati”.
Sono state immesse, inoltre, 3.098 Kilo-tonnellate in meno di CO2 nell’atmosfera, 1.311.028 persone sono state coperte da banda larga, sono stati realizzati 5.494 progetti di ricerca e sviluppo, 34.828 progetti di investimento in Pmi, 3.112 start-up, 2.390 progetti di energia rinnovabile, 195 Kmq di aree riqualificate e 670 progetti di prevenzione di rischi naturali. Infine, 4.083.810 studenti possono avvalersi di nuove tecnologie nell’ambito del miglioramento della didattica.