Cala, e pure in maniera decisa, il numero di infortuni sul lavoro; lo certifica l’Inail, nell’ambito della relazione annuale illustrata dal suo presidente, Massimo De Felice. Nel 2013, secondo i dati a disposizione dell’istituto, le denunce di infortuni sono state 694.648, circa 50mila in meno dell’anno scorso, ovvero il 7 per cento circa in meno. La percentuale, inoltre, sale al 21 per cento se si effettua il confronto con il 2009.
Gli infortuni che, invece, sono stati riconosciuti dall’Inail sono stati 457mila, in decrescita del 9 per cento circa rispetto al mezzo milione di incidenti riconosciuti nel 2012. Tra questi, oltre il 18 per cento sono avvenuti fuori dall’aziende, ovvero nel tragitto tra casa e il lavoro. Tuttavia, “la stessa percentuale sale fino a quasi il 57 per cento nel caso degli incidenti che hanno avuto un esito mortale”, specifica l’ente. Su 1.175 denunce di infortunio mortale (sono state 1.331 nel 2012), quelle riconosciute come effettivamente avvenute sul lavoro sono 660, di cui 376 avvenute fuori dall’azienda.
Nel caso in cui tutti i 36 casi attualmente in fase di istruttoria fossero riconosciuti come avvenuti sul lavoro, si determinerebbe una riduzione rispetto al 2012 del 17 per cento e del 32 per cento rispetto al 2009. L’ammontare complessivo degli infortuni ha prodotto, infine, circa 11,5 milioni di giornate di inabilità a carico dell’Inail, due milioni in meno del 2012.