Secondo l’organizzazione mondiale, la situazione economica attuale impedisce di recuperare i posti di lavoro sin qui andati perduti

 

Le dinamiche dell’economia mondiale continuano ad essere fonte di preoccupazioni, mentre la ripresa, tuttora, appare incerta, frastagliata e perennemente a repentaglio. È quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Ocse, secondo cui la situazione attuale impedisce di recuperare i posti di lavoro sin qui andati perduti. In particolare, a luglio, i Paesi che aderiscono all’organizzazione con sede a Parigi (ovvero quelli economicamente più sviluppati) hanno visto crescere il tasso di diaoccupazione al 7,4 per cento, contro il 7,3 del mese precedente, registrando altresì il primo rialzo da febbraio. Complessivente, inoltre, le persone senza lavoro sono 44,8 milioni, 5,1 milioni in meno rispetto al livello massimo raggiunto ad aprile 2010, ma pur sempre in aumento di 10,2 milioni rispetto a luglio 2008. Per quanto riguarda la zona euro, il tasso di disoccupazione è fermo all’11,5, sintesi di andamenti eterogenei tra i diversi Paesi: in Spagna, ad esempio, è passata dal 24,6 al 24,5 per cento, in Germania dal 5 al 4,9. È aumentata in Italia, dove è passata dal 12,3 al 12,6 per cento e in Francia, dove ha raggiunto il 10,3 per cento contro il 10,2 precedente. L’organizzazione denuncia, infine, come il tasso di disoccupazione giovanile sia rimasto “eccezionalmente elevato” in alcuni Paesi della zona euro quali Spagna (53,8 per cento), Grecia (53,1) e Italia e (42,9).(53,1%, ultimo dato disponibile di maggio) e Italia (42,9%), Portogallo (35,5%) e Repubblica Slovacca (31,7%).