Il ministro del Welfare Giuliano Poletti, intervenendo al Forum di Repubblica.Tv, ha annunciato l’intenzione di varare una serie di misure che, se condotte in porto, rappresenterebbero una vera e propria riforma del mercato del Lavoro.

 

Secondo Poletti, infatti, va anzitutto riscritto il codice. Il contratto a termine, poi, dovrà costare il 10 per cento in più di quello a tempo indeterminato (attualmente costa l’1,4 per cento in più), per favorire le assunzioni. A fronte di un costo minore, tuttavia, il contratto a tempo indeterminato dovrà avere, nella prima fase, meno tutele di quelle attualmente previste che, nel tempo, saranno destinate a crescere.

 

Il ministro, poi, oltre a dirsi convinto che tra gli stipendi dei dipendenti e quelli dei manager ci dovrebbe essere un rapporto di equità, è tornato sulla questione degli esodati (lavoratori rimasti senza reddito da pensione e da lavoro per gli effetti dalle riforma Fornero) ipotizzando forme di flessibilità in uscita: “ti mancano 12 mesi alla pensione – ha chiarito -, l’azienda ti paga i contributi, io ti do un assegno per quest’anno e quel costo un po’ me lo restituisci con la pensione e un pò te lo paga lo Stato”.