Pensioni, cuneo fiscale, ammortizzatori sociali e, ovviamente, la tassazione sulla casa: sono questi temi caldi che infiammeranno il dibattito politico per la conversione in legge ddl Stabilità. I partiti sono pronti ad intervenire per cambiare il testo del provvedimento, tanto che in commissione Bilancio sono arrivati oltre tremila emendamenti; 128 gli ordini del giorno.

 

Il vecchio rituale della Finanziaria è dunque destinato a ripetersi anche questa volta: il Pd ha presentato 992 proposte di modifica, il Pdl 814, il M5S 283, la Lega 372, Scelta civica 166, Misto-Sel 248, Gal 112, Gruppo Per le Autonomie 106.

 

Da lunedì 18 si passare alla discussione in Aula. Diversi emendamenti riguardano le pensioni e in particolare il ripristino dell’indicizzazione per quelle sopra i 1.500 euro; altri il taglio del cuneo fiscale, altri ancora la riforma delle tasse sulla casa.

 

I democratici puntano sulla spending review e la messa a regime dei costi e fabbisogni standard, rilanciano il contributo di solidarietà del 5 % sulle pensioni sopra i 90 mila euro e propongono di alleggerire gli sgravi sul lavoro per una platea ridotta, ossia i dipendenti che non arrivano a dichiarare 28mila euro lordi annui.

 

Il Popolo della Libertà vuole raccogliere 4-5 miliardi dalla vendita delle spiagge e pensa di raddoppiare le risorse per il cuneo fiscale con una sorta di sanatoria esattoriale. Cavallo di battaglia sarà anche la casa per garantire zero oneri sulla prima.