E’ certa l’introduzione della Service tax per i Comuni, con una tassazione al 3 per mille o un’aliquota massima a 30 centesimi di euro per metro quadro. Nella legge di stabilità dovrebbero far parte anche la riduzione del cuneo fiscale sui dipendenti con meno di 55mila euro di stipendio annuo e sulle imprese che assumono; c’è anche il piano del territorio che favorirà demolizioni e ristrutturazioni.
Insomma la manovra attualmente viaggia sui 10-12 miliardi: 5 per il cuneo, 2 per il Patto di Stabilità, 4 sarebbero destinati alle spese indifferibili (missioni, contratti vari, 5 per mille, trasporto pubblico locale) e al rifinanziamento della Cig in deroga. Un miliardo si prevede poi per le varie ed eventuali che non mancano mai nei percorsi parlamentari.
Cuneo fiscale per dipendenti e imprese che assumono: si ipotizzerebbe, al momento, un esborso di 5 miliardi nel 2015, 3 nel 2014 e 2 nel 2016. L’intervento sarebbe spalmato in modo diseguale tra imprese e lavoratori almeno inizialmente favorendo i dipendenti. Ma per le imprese (oltre alla deducibilità del costo del lavoro dall’Irap e al potenziamento dell’Ace) si pensa a sgravi legati alle assunzioni a tempo indeterminato e di giovani svantaggiati da finanziare con i fondi strutturali europei. Sul tavolo anche ad una revisione dei contributi Inail in modo da premiare le imprese piu’ accorte sul fronte della sicurezza sfavorendo le altre.