La legge di stabilità potrebbe valere 8-9 miliardi di euro, da utilizzarsi per il taglio del cuneo fiscale ed interventi di sostegno alle imprese che investono. Sono questi i punti di forza della legge di stabilità che il Governo ha intenzione di presentare entro il prossimo 15 ottobre. Incassata la fiducia, ora l’esecutivo tira dritto per mettere a punto la legge che deve orientare la programmazione economica per i prossimi tre anni.
Ieri, 2 ottobre, il premier Letta ha affermato che di cose da fare dalla mattinata di oggi, 3 ottobre, ce ne sono tante, prima tra tutte la legge di stabilità perché il tempo perso in queste settimane pesa: si rischia di arrivare con il fiatone alla scadenza del 15 ottobre e il Parlamento dovrà avere un protagonismo maggiore sulla legge di Stabilità.
Se la legge di stabilità è dunque la prima preoccupazione del Governo, parallelamente si continua a lavorare anche al decreto d’urgenza che deve aggiustare le partite ancora aperte per il 2013, dal rientro del deficit ai soldi per la cassa integrazione, fino al rifinanziamento delle missioni internazionali e della social card.
Per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica. Letta, durante il suo intervento al Senato, ha dichiarato che non esistono tagli di spesa facili, la revisione va fatta con accortezza. C’è l’intenzione di chiedere a Carlo Cottarelli di diventare commissario della spending review.
La legge di stabilità conterrà anche la Service tax, la tassa sulla casa che sostituisce l’Imu e accorpa anche la Tares. Ma nella legge che una volta si chiamava Finanziaria, il cuore di tutto sarà la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale, ha ribadito il presidente del consiglio. Obiettivo: rendere più pesante la busta paga. Un taglio che però è inizialmente selettivo per incentivare assunzioni e investimenti.
Nella legge di Stabilità in arrivo infine ci saranno anche sgravi fiscali per le start-up innovative, il rafforzamento dell’Ace (l’aiuto per la crescita economica) per incentivare la patrimonializzazione delle imprese e gli investimenti. Sempre nei prossimi giorni il governo dovrebbe dare il via ad un programma di dismissioni immobiliari e privatizzazioni e razionalizzazione delle società controllate, statali e locali.