Il pacchetto di liberalizzazioni che verrà approvato a breve coinvolge farmacie, notai, trasporti, energia, banche, assicurazioni, acqua. Forse quello che più interessa noi consumatori è la liberalizzazione del carburante, con l’auspicio che possa far scendere i prezzi di benzina e gasolio.

I gestori potranno vendere anche atri beni di consumo oltre al carburante, creando così reale concorrenza con l’obiettivo generale di far scendere i prezzi, ormai arrivati oltre la soglia di 1,8 euro al litro.

 

Cosa prevede il decreto liberalizzazioni in materia di carburanti?

Finita l’epoca del marchio unico per le pompe di benzina, i  distributori non avranno più vincoli e potranno rifornirsi presso le compagnie che offrono il carburante a prezzi più convenienti. Finora ciò non era possibile perché le case petrolifere obbligano i gestori a mantenere soltanto il loro marchio e sono loro a stabilire il prezzo di vendita e ad essere i proprietari dell’impianto. Così non ci sarà più il vincolo d’esclusiva e anche presso i centri commerciali e supermercati  sarà consentito vendere benzina.

Altro punto importante è che le pompe di benzina potranno vendere anche prodotti differenti dai carburanti. Infine è previsto un vantaggio effettivo in caso di rifornimento self service e una serie di misure che permettano la massima trasparenza sui prezzi.

 

Distributori no-logo. Secondo Quotidiano Energia, con la diffusione dei distributori no-logo, il risparmio per le famiglie italiane sarebbe considerevole. Applicando al 90% del mercato lo sconto medio praticato attualmente dalle poche pompe bianche presenti sul territorio, si può stimare un minor esborso che si aggira complessivamente attorno a 2,1-2,4 miliardi all’anno.

 

Fonte: Quattroruote.it