L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento n. 119854 del 13.09.2011, ha stabilito la definizione delle liti fiscali pendenti fino a 20.000. I contribuenti che presentano una questione ancora aperta con il Fisco, possono risolverla entro il 30.11.2011 pagando un importo agevolato. La manovra correttiva (D.L. n. 98/2011) contribuisce, infatti, a questa facilitazione, inoltre consente di definire le controversie fiscali pendenti al 1.05.2011 davanti alle Commissioni tributarie o alla Corte di Cassazione. La chiusura riguarda tutti gli atti impositivi, compresi gli avvisi di accertamento e i provvedimenti di irrogazione delle sanzioni.

Se il valore della lite è di un importo compreso entro i 2.000 euro, la somma da pagare è di 150 euro; se il valore della controversia supera, invece,  i 2.000 euro, la somma da pagare è pari al 10% del valore della lite, nel caso di provvisorio esito favorevole al contribuente, mentre è pari al 30% se l’organo giudiziario non si è ancora pronunciato e al 50% se l’esito provvisorio è favorevole all’Agenzia.

Per chiudere le liti in modo agevolato, occorre tenere presenti 2 scadenze: entro il 30.11.11 occorre versare gli importi dovuti; entro il 2.04.2012 occorre presentare la relativa domanda di definizione della lite. La definizione non consente né di pagare a rate le somme dovute, né di compensarle con qualsiasi credito d’imposta.

Non possono essere chiuse le liti relative al rifiuto espresso o tacito alla restituzione di tributi e quelle sugli avvisi di liquidazione e i ruoli.

Sono escluse anche le liti sull’omesso versamento dei tributi e quelle collegate ai precedenti condoni.

 

Con una direttiva del 6.05.2010 Equitalia ha approvato, fra l’altro, un modello mediante il quale chi riceve una richiesta di pagamento non dovuta può chiedere, direttamente all’agente della riscossione, la sospensione del pagamento e delle eventuali procedure esecutive (pignoramenti o espropriazioni forzate). Tale modello può essere utilizzato anche da coloro che intendono chiudere le liti fiscali pendenti di importo non superiore a 20.000 euro.

 

La sanatoria è possibile in presenza di oggettive condizioni di inammissibilità dell’atto introduttivo del giudizio, sempre che non vi sia stata una pronuncia resasi definitiva.

Sono escluse dalla definizione quelle controversie che, oltre ad essere inammissibili, sono state create in maniera artificiosa al fine di fruire della possibile sanatoria fiscale.

Si potrà risparmiare con la rateazione, l’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che chi ha chiesto la rateazione dell’iscrizione a ruolo provvisoria potrà beneficiare della sanatoria sulle liti fiscali pendenti e chiedere la sospensione delle rate una volta versato il 30% dell’importo; chi invece ha già versato il 50% in unica soluzione non potrà chiedere la restituzione dell’eccedenza.

Va da sè che “conviene” essere in rateazione, l’Agenzia ha precisato che le eventuali rate ancora da pagare, riferite ad iscrizioni a ruolo provvisorie in presenza di contenzioso tributario, sono di fatto assorbite dalla definizione delle liti pendenti.

 

4/11/2011


Sul sito www.agenziaentrate.gov.it all’interno della sezione «Strumenti» è disponibile  il software per inviare la domanda di chiusura delle liti fiscali.

L’applicazione consente di compilare e presentare online (entro il 2 aprile 2012) la domanda di definizione delle controversie pendenti fino a 20mila euro. Ma la prima scadenza da ricordare è molto più vicina: entro il 30 novembre prossimo va infatti versato, in unica soluzione l’importo agevolato utilizzando il modello F24 versamenti con elementi identificativi. L’Agenzia, con un comunicato, ha specificato che la procedura si può ritenere conclusa solo se il pagamento è stato fatto per intero e la domanda è stata presentata entro i termini previsti