L’Ue apre le porte alla flessibilità per i bilanci dei Paesi con i conti in ordine, Italia in testa. Bruxelles consentirà agli stati virtuosi “deviazioni temporanee” dagli obiettivi di bilancio previsti dal Patto di Stabilità in caso di investimenti pubblici legati a misure per favorire la crescita. E’ questo un primo cambio di passo anche se la tanto auspicata flessibilità non consentirà di sforare il limite del 3% del rapporto deficit/Pil.

 

La notizia è stata appresa con grande soddisfazione dal governo italiano, Letta in primis. Quest’ultimo ha infatti letto questo cambio di rotta come “un premio” per chi si è impegnato annunciando che nella legge di Stabilità verranno messi in campo per il 2014 investimenti che abbiano a che fare con le infrastrutture, non soltanto fisiche, delle grandi opere, ma anche e soprattutto digitali del Paese. Il Governo, inoltre, affronterà tutto il tema fondamentale del taglio delle tasse sul lavoro e della decontribuzione, dei crediti d’imposta per le assunzioni.

 

Il presidente della Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso, ha spiegato che Bruxelles valuterà i bilanci nazionali per il 2014 e gli esiti dei bilanci del 2013 e considererà, nel pieno rispetto del Patto di Stabilità e Crescita, la possibilità di deviazioni temporanee dagli obiettivi di medio termine relativi al deficit strutturale come stabiliti caso per caso nelle raccomandazioni specifiche per ciascun paese. Tale deviazione, però, deve essere collegata alla spesa nazionale per progetti co-finanziati dall’Unione europea attraverso fondi strutturali e di coesione, o il fondo per le reti trans-europee, e dovrà presentare effetti positivi, diretti e verificabili nel lungo termine sul bilancio.