Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in audizione alla Camera, torna su un suo cavallo di battaglia: l’abbandono progressivo del denaro contante
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in audizione alla Camera, torna su un suo cavallo di battaglia: l’abbandono progressivo del denaro contante, il cui costo di gestione ammonta, in Italia, allo 0,5 per cento del Pil, ovvero a circa 8 miliardi di euro.
Secondo il titolare di Via XX Settembre, abituarsi ad utilizzare sempre meno le moneta fisica e sempre di più quella elettronica, nonché gli altri strumenti di pagamento, produrrebbe prevedibili effetti positivi sui consumi. Anzitutto, emergerebbe l’economia sommersa, e aumentando la tracciabilità dei flussi, si potrebbe contrastare il riciclaggio di capitali di provenienza illecita.
Attualmente, ha poi spiegato il ministro, in Italia “l’uso del contante è superiore ad alcuni altri paesi europei e si avvicina a Spagna e Grecia” mentre “è minore l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici anche se non è distante dalle medie Ue”.
Mestre, 20 novembre 2014