Oltre all’abolizione dell’Imu, ieri in Consiglio dei Ministri si è parlato anche di un‘altra emergenza che attanaglia il Paese, l’accesso alla casa per le categorie sociali disagiate e il correlato tema del sostegno al settore immobiliare. Ammontererbbero a oltre 4 miliardi, gli stanziamenti del cosiddetto “piano casa” che punta da una parte a dare aiuto alle famiglie per accedere ad una casa, di proprietà o in affitto che sia, e dall’altra a fornire sostegno ai costruttori e ai proprietari messi in ginocchio dalla crisi.
Una prima soluzione potrebbe provenire dai 2 miliardi che la Cassa Depositi e Prestiti metterebbe a disposizione delle banche per l’erogazione di mutui per l’acquisto dell’abitazione principale. Questa misura risolleverebbe la situazione di molti italiani che per le loro condizione economica hanno difficoltà, per non dire l’impossibilità, a richiedere un mutuo. Parliamo di lavoratori atipici, anziani, studenti, giovani coppie, famiglie monoreddito, genitori separati; i quali, attraverso la garanzia data alla banche da CDP, potranno beneficiare del credito per l’acquisto della prima casa.
Tra il 2006 e il 2011 il volume dei mutui ipotecari era di 55 miliardi di euro annui, nel 2012 è sceso a 26 miliardi di euro, principalmente a causa della debolezza delle prospettive occupazionali e di reddito dei possibili mutuatari.
L’altra grossa operazione finanziata da Cdp, che vale altri due miliardi, andrebbe a sostenere il Fondo per l’abitare, per finanziare l’housing sociale: una misura che si accompagna alla scelta di togliere l’Imu su tutte le case popolari e le cooperative a proprietà indivisa.
Sono previsti anche quattro fondi che andranno ad aiutare:
– le famiglie che hanno sempre pagato l’affitto regolarmente e che all’improvviso si sono ritrovate in difficoltà;
– l’accesso al credito alle giovani coppie e ai lavoratori atipici;
– le famiglie che fanno fatica a pagare la rata del mutuo (indicatore Isee sotto i 30 mila euro) e che potranno sospendere le rate fino a 18 mesi;
– le famiglie che, pur avendo i requisiti per la casa popolare, non riescono a ottenerla e devono rivolgersi al libero mercato.