La crisi ha colpito duramente le famiglie italiane, più duramente del resto di quelle europee. Lo certifica l’Ocse secondo il quale, tra il 2007 e il 2012, la perdita di reddito annuale della famiglia media del nostro Paese ha ammontato a 2.400 euro, più del doppio della zona euro (1.100 euro). Sulla dinamica ha inciso, in particolare, la contrazione del mercato del lavoro e l’aumento della disoccupazione giovanile.
L’organizzazione internazionale, infatti, sottolinea come il tasso di povertà tra i giovani in età compresa tra i 18 e i 25 anni sia aumentato di tre punti, raggiungendo il 15,4 per cento, mentre quello degli under 18 è salito di due, raggiungendo il 17,8. Come se non bastasse, tra il 2012 e il 2013 la percentuale di italiani adulti che vive in una famiglia priva di reddito da lavoro è arrivata al 15 per cento, contro il 12,4 per cento del 2007.
Infine, il nostro Paese si attesta al quartultimo posto per occupazione, con un tasso del 55,5 per cento; siamo davanti solo a Spagna (54,3 per cento), Turchia (49,7) e Grecia (49,2). Unica nota positiva, secondo l’Ocse le recenti proposte del governo Renzi in materia di previdenza sociale – settore che ci ha trovati del tutto impreparati di fronte alla crisi – e, in particolare, quella di estendere gli ammortizzatori sociali universalmente, vanno nella giusta direzione.