Entro il 29 aprile le Amministrazioni Pubbliche dovevano registrarsi alla piattaforma telematica del Ministero delle Finanze. Era questa la prima scadenza per le PA al fine di avviare il processo di pagamento dei debiti pubblici nei confronti delle imprese private.

 

Ad adempiere a questo obbligo sarebbero state ben poche: meno di un terzo non ha completato l’iscrizione e sono molte quelle che non hanno neppure avviato la registrazione. Conseguentemente anche la seconda deadline prevista dalla tabella di marcia del dl 35/2013 non è stata rispettata. Entro il 30 aprile, le stesse amministrazioni erano tenute a formalizzare la richiesta delle risorse necessarie ad avviare il pagamento dei debiti. Chiaramente non è stato possibile.

 

Ma la colpa di questi ritardi di chi è?

Da un lato la piattaforma telematica non sarebbe riuscita a gestire il numero ingente di accreditamenti mentre dall’altro si lamentano ritardi dalla direzione centrale nella distribuzione delle istruzioni operative destinate a regioni, province autonome ed enti locali.

 

Il ritardo delle iscrizioni comportava per le PA la sanzione di 100€ al giorno. Considerate le difficoltà, il Ministero ha dichiarato che solo coloro che non hanno avviato la procedura incorreranno nelle pesanti sanzioni previste dal decreto sblocca-debiti. Non ci saranno conseguenze invece solo per le amministrazioni e gli enti pubblici che abbiano iniziato la procedura di accreditamento alla piattaforma telematica entro il 29 aprile, anche se non hanno ancora ricevuto le credenziali di accesso al sistema.

 

A rimetterci?

Le aziende debitrici che non si sentono al riparo da ulteriori sorprese. Oltre ad accusare notevoli ritardi nei pagamenti, queste non sono al sicuro da ulteriori dilazioni di pagamento. Si invita il governo ad introdurre una clausola di salvaguardia che consenta alle aziende creditrici di attivarsi compensando i crediti con i debiti fiscali e previdenziali al fine di ottenere modifiche al provvedimento che semplifichino le procedure e garantiscano il diritto dei creditori.

 

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