Il ministero del Tesoro ha reso noti i dati relativi alle nuove partite Iva. Nel 2013, ne sono state aperte 527mila. Si è, dunque, registrato un calo pari al 4,4% rispetto al 2012. Tuttavia, a dicembre ne sono state aperte 24.899. Il che rappresenta un aumento del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2012. Nei primi tre mesi dell’anno passato, inoltre, il calo dei professionisti, delle ditte individuali, o degli imprenditori che scelgono questo regime, era stato piuttosto accentuato. A gennaio, era stato pari al 3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a febbraio del 9% e a marzo addirittura del 17%.
I dati, suddivisi per settore, mostrano una maggiore predilezione della partita Iva nel settore del commercio, che ha rappresentato il 24,4% del totale, seguito dalle attività professionali (14,1%) ed edilizie (9,2%). Tra i settori maggiormente in crescita, si segnalano la ristorazione (+3,1%), e le attività finanziarie dove l’aumento è stato del 31,9%, in ragione della crescita degli intermediari finanziari e delle assicurazioni. E’ nelle costruzioni, invece, settore che come ormai noto è tra quelli che stanno maggiormente soffrendo la crisi, il calo più accentuato, pari ad oltre il -10%. Analoghe percentuali si riscontrano nei trasporti e nelle attività di svago.
Il primato della presenza di partite Iva, poi, spetta al Nord (42,8%) seguito dal Sud e dalle Isole (34%) e dal Centro (23%).
Come era lecito attendersi, circa metà della aperture è stata effettuata da giovani under 35 anni, mentre circa un terzo dalla fascia di età compresa tra i 36 e i 50 anni.
Tra i giovani, inoltre, hanno avuto particolare successo le partite Iva in regime fiscale di vantaggio (previsto per chi ha meno di 35 anni, fattura meno di 30mila euro annui ed è in mobilità o disoccupazione): ne sono state aperte 136.551, pari al 35% del totale delle aperture relative alle persone fisiche (anche se in calo del 7% rispetto all’anno precedente).
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