Sarà del 2,6% l’aumento delle pensioni per il 2012 per la perequazione automatica, lo stabilisce un decreto interministeriale (Economia-Lavoro) del 18 gennaio.

Il precedente aumento risale all’11 gennaio 2011, nella misura provvisoria del 1,4%, successivamente modificato al 1,6%. Gli enti di previdenza dovranno quindi procedere a un conguaglio positivo dello 0,2%. +Mentre l’indice definitivo dell’inflazione 2012 si è attestato al 2,7%, per cui anche l’anno prossimo ci sarà un conguaglio dello +0.1%.

La busta paga crescerà quindi per tutti del 2,6%, ma  non per tutti i pensionati. Infatti molti di loro, in seguito al congelamento avvenuto con la manovra del Governo Monti (legge 214/2011) non potranno beneficiare di alcun aumento della propria rendita.

 

Con l’incremento del 2,6% l’importo della pensione minima sale da 468.35 a 480.53 euro al mese. Con l’aggiornamento dell’Istat sale anche l’assegno sociale, la rendita assistenziale che va agli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi: passa da 418,12 a 428,99 euro al mese.

Invece la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa al 31 dicembre 1995 sale a 353,54 euro.

 

Il decreto legge n.202/2011, prevedeva, per il biennio 2012-2013, il congelamento della perequazione per i trattamenti pensionistici superiore a due volte il minimo Inps. Poiché questo blocco aveva provocato proteste da sindacati e alcuni partiti, in sede di conversione di legge (n.214/2011), l’asticella degli esclusi dall’adeguamento Istat è stata portata da 2 a 3 volte il trattamento minimo Inps.

Ne consegue che nel 2012 solo i trattamenti di importo (al 31 dicembre 2011) sino a 1405 euro (appunto 3 volte il minimo) godranno della perequazione.