Pensionamento obbligato ai dipendenti della Pubblica Amministrazione quando raggiungono i 70 anni. Questa la norma contenuta nel decreto legge 101/2013 che ha l’obiettivo di tagliare tutti i contenziosi che si erano aperti fra gli enti pubblici e quei dipendenti (soprattutto alti dirigenti e professori universitari) che vogliono restare al lavoro fino a 70 anni.
Il decreto, inoltre, allunga fino a tutto il 2015 la validità dei requisiti pensionistici pre riforma Fornero per consentire di mandare in pensione il personale in soprannumero nella pubblica amministrazione. E’ questa una tenaglia che blocca le amministrazioni pubbliche: da un lato una serie di riforme della previdenza spingono i dipendenti ad andare in pensione più tardi; dall’altro l’obbligo di tagliare i costi costringe gli enti a cercare di pensionare prima chi ha più anzianità di servizio e quindi stipendi più alti.
Nel 2012, stando ai dati forniti dall’Inps nell’ultimo Rapporto annuale sulle nuove pensioni ex Inpdap, sono state 109.076 le nuove pensioni. La Cassa dov’è stato registrato il più alto numero di nuove liquidazioni è quella dei trattamenti pensionistici statali (58%) seguita dalla Cassa pensioni dipendenti degli enti locali (38%). Se si guarda agli importi complessivi dei nuovi assegni erogati dall’Inps ad ex dipendenti pubblici (intesi come media delle prestazioni dirette e indirette) si scopre che questi variano dai 4.549 euro mensili per la Cassa pensioni sanitari (sono il 3% delle nuove prestazioni sorte nel 2012) ai 1.502 euro mensili della Cassa pensioni insegnanti.
Gli importi medi più elevati si registrano nell’ambito della magistratura (8.225 euro mensili), settore seguito dall‘Università (3.546 euro) e delle Forze Armate (2.614 euro). Ma se in quest’ultimo caso l’età media alla decorrenza del pensionamento è attorno ai 59 anni, per i magistrati si sale al 68,7 mentre per l’Università a 65,1. Solo per il personale delle aziende autonome (1.311 pensionamenti l’anno scorso) si è riusciti ad andare oltre, con un’età media al momento dell’incasso del primo versamento Inps di 72,2 anni.