Ormai, l’ipotesi sembrava del tutto archiviata. Si ricorderà che, nell’ambito della legge di Stabilità, si era pensato di introdurre un meccanismo di flessibilità che consentisse ai lavoratori di scegliere quando andare in pensione, entro un range compreso tra i 62 i 70 anni, e con penalizzazioni e incentivi a seconda che si decidesse di accede al trattamento previdenziale prima o dopo i 66 anni. Tutto ciò sarebbe servito a calmierare gli effetti della riforma Fornero che, nel 2011, spostò repentinamente in avanti l’età pensionabile, e a risolvere una volta per tutte il problema degli esodati.
Ora, il Ministro Enrico Giovannini, lascia intendere che sulla questione non è ancora stata messa una pietra sopra. Nell’ambito di una conferenza stampa all’Inail, infatti, rispondendo a chi gli chiedeva se sia possibile prendere in considerazione misure che consentano l’anticipo dell’età pensionabile, ha risposto che il ministero sta lavorando sugli aspetti tecnici.
Si tratta, ha spiegato il ministro, di un procedimento complesso. Ovviamente, si pone un enorme problema di risorse. Tuttavia, ha sottolineato, si può ipotizzare un contributo da parte di tutti e tre i soggetti coinvolti: il lavoratore, l’impresa e lo Stato. Certo, è necessario – ha precisato – che lo Stato sia finanziariamente robusto.