Il pagamento delle pensioni non è a rischio. Nonostante le rassicurazioni del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua e del ministro dell’Economia Saccomanni, fa riflettere il fatto che l’Inps accusi un disavanzo determinato dall’incorporazione dell’Inpdap, mentre chi governa i conti previdenziali affermi che la tenuta è garantita.
Mastrapasqua, dal canto suo, rassicura gli animi sostenendo che c’è piena e totale sostenibilità dei conti della previdenza e dell’Inps, dopo solo poche ore che lui stesso aveva parlato di segnali di non tranquillità davanti alla Commissione bicamerale di controllo.
E’ questo dunque un “no-panic” agli italiani. Il comunicato stampa del presidente dell’Inps recita infatti che “mi sono limitato a ribadire quanto ho affermato lo scorso mese di luglio nell’annuale relazione al Parlamento e che cioè il disavanzo ereditato dall’ex Inpdap, non deve trasformarsi in un sintomo di incertezza sulla tenuta della previdenza italiana. È solo un problema contabile, che non mina la certezza dei flussi finanziari. Nessun rischio né per oggi né per domani. Le pensioni sono e saranno regolarmente pagate”.
Sarà pure un problema tecnico ma per l’Ente previdenziale l’abbraccio con l’Inpdap (che versa gli assegni ai dipendenti pubblici in pensione) ha tutto il sentore di una stretta mortale. Inpdap ha portato in dote 7,1 miliardi di deficit e 17,3 miliardi di disavanzo patrimoniale: in gran parte dovuto allo squilibrio tra pensioni pagate e contributi incassati. E così i conti della casa madre sono finiti in rosso per oltre 12 miliardi.
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