Più flessibilità per permettere l’uscita dal mondo del lavoro in cambio di “penalizzazioni”. Questa la soluzione proposta dal Ministro del Lavoro Giovannini che metterebbe mano alla riforma delle pensioni Fornero, permettendo ai lavoratori di anticipare il pensionamento.
Con questa nuova proposta previdenziale il governo Letta si prepara a riscrivere le regole previdenziali: una pensione flessibile non più bloccata a 66 anni ma che torna a quota 62 e mai più esodati. Come succede adesso per il gentil sesso, verrà esteso anche agli uomini la possibilità del ritiro anticipato con penalizzazione però. Si intende in questo modo ricorrere a forme circoscritte di gradualizzazione del pensionamento prevedendo 3/4 anni di anticipo con penalizzazione del trattamento proporzionale.
Intento di questa manovra è facilitare il pensionamento di quei 140 mila lavoratori anziani che con pochi e decisivi anni che li distanzia dal traguardo della pensione rischiano di essere licenziati. Altro aspetto positivo paventato dal ministro è l’apertura di posti di lavoro che si renderebbero disponibili per quei due milioni di giovani che non studiano né lavorano.
Di grande attualità in questo periodo il tema della staffetta generazionale: il lavoratore anziano dovrebbe accettare di cambiare il suo contratto in un part time mentre l’azienda in cambio assume un apprendista. Va riconosciuto che la staffetta era anche un’idea della Fornero: lo scoglio, che si ripresenterà, sarà la valutazione di misure compensative del reddito perso dal lavoratore anziano.