Il ministero dell’Economia ha voluto ufficialmente commentare le rilevazioni della Commissione europea, secondo la quale le stime del Pil italiano saranno inferiori rispetto a quelle del governo; se, infatti, Palazzo Chigi aveva fissato la crescita del pil all’1,1%,i tecnici di Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici, hanno rivisto al ribasso la prospettiva, fissando la crescita ad un misero 0,6% (si tratta di un’ulteriore ribasso rispetto alle precedenti stime Ue che la fissavano allo 0,7%).

 

Ebbene, secondo Via XX Settembre, tali considerazioni inducono ad intraprendere prioritariamente azioni finalizzate al rilancio della crescita e, contestualmente, alla riduzione del debito pubblico; secondo li Mef, la strada maestra per raggiungere questi risultati è anzitutto il consolidamento del processo di privatizzazioni già avviato nonché l’intera azione di riforme annunciata dal governo.

 

Il ministero ha, inoltre, tenuto a rimarcare come la Commissione europea abbia riconosciuto gli sforzi fatti per mettere in equilibrio i bilanci statali: “il rapporto deficit/ Pil, infatti, nel 2013 non supera la soglia del 3% prevista dai trattati europei, mentre per il 2014 è stimato a 2,6% – valore inferiore alle precedenti stime della stessa commissione (2,7%) e più vicino alle stime formulate dall’Italia (2,5%)”. Ciò dipende dai cali degli spread e dal conseguente abbassamento dei tassi d’interesse dei titoli di Stato.