Ammontano a 1,2 milioni gli iscritti che hanno sospeso i versamenti ai fondi pensione a causa della crisi, 100.000 in più rispetto al 2011. A renderlo noto è la Covip nella Relazione annuale sull’attività della Commissione e sullo stato della previdenza complementare in Italia.

 

A sei anni dall’avvio della riforma, nel 2007, l’incremento della partecipazione al sistema della previdenza complementare è stato significativo, sebbene ancora inferiore alle aspettative. Sono in tutto oltre 5,8 milioni coloro che nel 2012 hanno deciso di conferire il Tfr ai fondi (+5,3% rispetto al 2011, concentrato soprattutto nei piani individuali pensionistici Pip) tuttavia dal 2007 le adesioni sono aumentate di 2,7 milioni, di cui oltre la metà (circa 1,4 milioni) si è concentrata nel primo semestre del 2007.

 

Nel 2012, a fronte di 442 mila nuove adesioni sono usciti dal sistema circa 150 mila iscritti prevalentemente per riscatti e prestazioni pensionistiche in conto capitale. Le anticipazioni hanno interessato oltre 90 mila aderenti, con un notevole incremento rispetto all’anno precedente. Resta prevalente il ricorso alle anticipazioni per esigenze diverse da quelle per spese sanitarie e acquisto o ristrutturazione della casa.

 

Tutti segnali preoccupanti questi, sintomi della crisi economica che non lascia scampo e si abbatte sul sistema previdenziale, già sottoposto a pesanti conseguenze per effetto della riforma pensioni Fornero. Gli italiani in sostanza non hanno soldi da destinare alla pensione integrativa complementare e considerando gli ultimi dati sulla riduzione progressiva dell’importo dell’assegno previdenziale nel corso degli anni, le aspettative per il futuro non sono certo rosee.