Ed ecco la decisione di salvare il Cefop (uno dei carrozzoni della “formazione professionale”che da decenni ingoiano da 250 a 400 milioni l’anno dando lavoro a circa ottomila formatori pari al 46% del totale nazionale)seguendo il modello Alitalia con la creazione di una “bad company” su cui caricare i debiti pari a 82 milioni per dare vita a una nuova società “vergine”da sfamare  subito con altri 29 milioni e mezzo.        da Corriere della sera, 26 aprile 2012

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