Cosa cambia dopo gli ultimi emendamenti al Decreto del Fare in tema di pignoramento prima casa e rateizzazione dei debiti con Equitalia? Scoprimolo assieme:
Vendita bene pignorato: il debitore può agire in prima persona
Il decreto del Fare inverte una prassi ormai da tempo consolidata in tema di vendita del bene pignorato dando al debitore la possibilità di agire in prima persona con il consenso di Equitalia. Il prezzo però non potrà essere inferiore a quello fissato fino a 5 giorni prima della data stabilita per il primo incanto. Il contribuente debitore che ritenga il prezzo base fissato per l’asta inadeguato al valore di mercato dell’immobile pignorato ha inoltre diritto di chiedere al giudice dell’esecuzione di nominare uno stimatore per la valutazione economica del bene.
Pignoramento di crediti verso terzi, cambiano i termini
In merito al pignoramento di crediti presso terzi il Parlamento ha esteso da 15 a 60 giorni, il lasso di tempo oltre concesso al terzo per pagare direttamente all’agente le somme dovute dal contribuente debitore.
Dilazione rate debiti Equitalia, le novità
Altri emendamenti sono stati introdotti in tema di rateizzazione dei debiti con Equitalia oltre al già previsto incremento del numero di rate fino a 120 nel caso di comprovata e grave difficoltà legata alla congiuntura economica, all’innalzamento da 20.000 a 120.000 euro dell’importo minimo di debito per poter procedere all’espropriazione di un immobile o alla pignorabilità dei beni strumentali fissata a non oltre un quinto del loro valore.
La richiesta di dilazione può essere presentata in qualsiasi momento, anche a misure cautelari o esecutive avviate. Per debiti non superiori a 50 mila euro è sufficiente una semplice istanza motivata a Equitalia per ottenere la dilazione. Il debitore che non salda otto rate, anche se non consecutive, decade dal beneficio della dilazione. La dilazione concessa può essere prorogata a discrezione di Equitalia qualora sussistano elementi comprovanti l’impossibilità di assolvere il pagamento del credito secondo un piano di rateazione ordinario e, al contrario, la prospettiva di solvibilità cambiando il piano di dilazione
Resta confermata l’impignorabilità dell’abitazione principale se è l’unico di proprietà del debitore e quello in cui risiede anagraficamente, fatta eccezion solo per alcune specifiche e limitate categorie di edifici, ad esempio case di lusso, ville (categoria catastale A/8) o castelli (categoria catastale A/9).Il divieto di pignoramento si estende anche alle eventuali pertinenze dell’immobile come cantine o box