Appello al mondo della politica da parte della Corte dei Conti affinché vengano riconsiderati gli strumenti da utilizzare per combattere l’evasione fiscale. Come già affermato nei giorni scorsi, la Corte dei Conti ritiene il nuovo redditometro uno strumento inadeguato per il fine preposto, ma mentre avvengono queste critiche stanno iniziando a partire i primi controlli.
Il primo anno di imposta che finirà nel mirino sarà il 2009 e saranno messi a confronto la somma dichiarata dai contribuenti con il reddito ricostruito sulla base dei soli dati conosciuti al Fisco perché presenti nel database dell’anagrafe tributaria.
Sembra siano già pronte le liste dei presunti evasori, ovvero coloro per cui si è registrato uno scostamento significativo, più elevato rispetto al 20% ufficialmente indicato in normativa e superiore a 12mila euro, tra quanto dichiarato e quanto effettivamente speso.
Inoltre, continua il braccio di ferro sulla retroattività del nuovo strumento ma l’agenzia delle Entrate non sembra intenzionata a mollare. Con la direttiva 15/13, la direzione centrale Affari legali e contenzioso dell’Agenzia ribadisce che il nuovo redditometro non potrà essere applicato per controlli in periodi antecedenti il 2009 e spiega le ragioni.