Un processo di semplificazione e revisione è in atto per il Sistri al fine di non farlo pesare eccessivamente sulle imprese. Con questa decisione, il Consiglio dei Ministri ha deciso di limitare l’applicazione del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti alle sole aziende che gestiscono rifiuti pericolosi, riducendo così la platea interessata da 70mila a 17mila utenti, secondo il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.

 

Il nuovo Sistri entrerà in vigore dal primo ottobre 2013 e riguarderà solo i gestori di rifiuti pericolosi e non i produttori degli stessi. Per questi ultimi il Sistri partirà invece il 3 marzo 2014 per consentire ulteriori semplificazioni, con possibilità di ulteriore proroga di sei mesi se a tale data le semplificazioni non saranno operative. Per gli enti e le imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi si mantiene per ora il sistema dei registri cartacei. Sarà poi un decreto ministeriale da adottarsi entro il 3 marzo 2014 ad indicare ulteriori categorie tenute ad aderire al Sistri.

 

Non sono previsti nuovi o maggiori oneri per lo Stato, ha spiegato il ministero dell’Ambiente. La normativa prevede al contempo che l’abbassamento dei contributi da parte degli utenti sia direttamente correlato alla riduzione dei costi conseguita dalla società concessionaria. In sede di prima applicazione della disciplina, infine, si prevede una moratoria dell’applicazione delle sanzioni per le violazioni meramente formali.