Dalla metà di settembre per la vendita o la somministrazione di bevande e alimenti, in luoghi non aperti al pubblico, come ad esempio la sede di un circolo, una mensa scolastica, uno spaccio per i soci, non serve più possedere i requisiti professionali. Lo stesso vale anche per coloro che commerciano all’ingrosso i prodotti alimentari. La legislazione è stata modificata inoltre, anche riguardo ai requisiti morali che necessitano per esercitare la somministrazione di alimenti e bevande: è possibile aprire un bar o un ristorante anche per chi ha subito una condanna per i reati che inibiscono l’esercizio dell’attività, nei casi in cui l’interessato abbia ottenuto la riabilitazione o siano trascorsi 5 anni da quando la pena è stata scontata.