Doccia fredda per tutti coloro che hanno deciso di pagare per tempo la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale tramite compensazione dei crediti del modello 730/2013. Come al solito lo Stato punisce i cittadini previdenti. Lo slittamento dell’imposta ha, infatti, colpito più di 100 mila contribuenti che avevano indicato la volontà di pagare l’Imu con il credito fiscale, attraverso la presentazione del modello F24.

 

Quale effetto della proroga del pagamento, però, l’importo destinato a compensazione non verrà utilizzato, almeno per il momento, ma non verrà nemmeno restituito automaticamente. I contribuenti che, in vista del termine del 31 maggio, hanno già consegnato il modello a un Caf o a un intermediario abilitato indicando la volontà di pagare l’Imu con compensazione, devono sostituirlo con uno nuovo entro fine mese. In tale modello azzerano o riducono (se devono comunque pagare l’Imu su altri immobili) l’importo destinato a compensazione dell’imposta.

 

Diversa è invece la situazione per chi ha scelto di consegnare il modello 730/2013, relativo ai redditi del 2012, all’ente previdenziale o datore di lavoro entro il 16 maggio. Questi contribuenti non possono più modificare la propria dichiarazione semplificata. Di conseguenza, considerando la sospensione della prima rata Imu fino al 16 settembre, avranno un rimborso inferiore del credito in busta paga ai primi di agosto 2013 e compenseranno l’imposta municipale con la presen¬tazione del modello F24 il 16 settembre 2013.

 

Inutile chiedere il rimborso del credito in questa fase, perché lo si incasserebbe comunque dopo settembre. Con il senno di poi sarebbe stato preferibile aumentare l’importo “cash” dello stipendio di competenza del mese di luglio (quindi non ricorrere alla compensazione), per poi pagare il primo acconto Imu il 16 settembre, magari sperando nell’abolizione definitiva dell’imposta.