Una sforbiciata da 32 miliardi derivante dalla spending review nell’arco dei prossimi tre anni. E’ questo il programma del commissario Carlo Cottarelli che ha presentato al Comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica.
Il Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha già anticipato che i risparmi di spesa dovranno andare nella maggior parte alla riduzione delle imposte ma anche a investimenti produttivi e alla riduzione del debito pubblico. Questi risparmi, pari a 2 punti percentuali di Pil nell’arco del triennio, dovrebbero essere progressivamente crescenti passando da 3,6 miliardi nel 2015, a 8,3 miliardi nel 2016 fino a 11,3 miliardi a decorrere dal 2017.
Nel documento di Cottarelli viene tracciata la “road map” degli interventi e indicate le voci di spesa a rischio taglio. Il programma prevede una metodologia innovativa, con premi finanziari per gli enti che si distingueranno nei tagli. Al setaccio gli sprechi su acquisti, immobili, società partecipate, con ottimizzazioni delle procedure di spesa. Scure anche su Sanità e Scuola per la quale è previsto un ridimensionamento del numero degli insegnanti di sostegno.
Nel dettaglio tra le spese in esame ci sono innanzitutto i dipendenti statali: “Mobilità del lavoro (compresa l’esplorazione di canali di uscita e rivalutazione delle misure sul turnover) e armonizzazione del sistema retributivo e contrattualistico nel pubblico impiego, anche al fine di incentivare la mobilità tra amministrazioni e funzioni”, recita il piano. Non potevano mancare poi i ministeri con un dettagliato elenco di voci di spesa da far quadrare. C’è poi il capitolo degli appalti e delle società partecipate pubbliche, a setaccio sprechi e spese di RAI, Invitalia, Casse conguaglio, GSE, Istituto di Credito sportivo, Agenzie servizi difesa, Poligrafico dello stato, Rete Autostradale Mediterranee. Da valutare anche la spesa per il trasporto pubblico locale, gli enti lirici, i parchi e le fiere.