Renzi è convinto di avere a disposizione tutte le risorse che gli servono per tagliare il cuneo fiscale, così come il ministro per l’Economia Pier Carlo Padoan. Entrambi si sono detti convinti del fatto che dalla spending review arriveranno 5-6 miliardi.
Eppure, Carlo Cottarelli, commissario straordinario alla spending review, parlando di fronte alla commissione Bilancio del Senato, ha fatto sapere che i risparmi per il 2014 derivante dal taglio della spesa pubblica ammonteranno, al massimo, a tre miliardi di euro; e a patto che si inizi a sforbiciare in fretta e furia. Cottarelli ha, inoltre, fatto presente che dalla sua “lista” dei tagli eseguibili si sarebbero potuti tirare fuori, nella migliore delle ipotesi, sette miliardi, ma solo se si fosse proceduto fin dall’inizio dell’anno, cosa che non è stata fatta. I tre miliardi calcolati dal commissario rappresentano una stima prudenziale. Nella migliore delle ipotesi, tuttavia, i miliardi potrebbero diventare cinque. Per il 2015, invece, si punta a 18 miliardi di euro massimi, a 34 nel 2016.
Per quanto riguarda l’immediato, un settore dove occorre intervenire subito è quello della dirigenza pubblica, in cui gli stipendi sono decisamente più alti della media europea. Altro capitolo fondamentale è quello delle pensioni, che vale attorno ai 270 miliardi, ovvero li 16 per cento del Pil. In tal caso, sarebbero toccati solo gli assegni più alti.