Sulla Tasi ancora nessun accordo tra Governo e Comuni. L’ipotesi è quella di aumentare l’aliquota massima della nuova tassa legata ai servizi indivisibili dello 0,5 per mille sia sulle prime che sulle seconde case.
Il decreto Imu-Bankitalia, che sarà discusso oggi in Senato, dovrebbe includere un emendamento del Governo contenente la proposta di aumento dell’aliquota Tasi. L’aliquota massima dovrebbe salire al 3 per mille per la prima casa rispetto al 2,5 per mille fissato dalla legge di Stabilità, mentre per la seconda casa il limite massimo dovrebbe essere ritoccato dal 10,6 all’11,1 per mille.
La questione deve necessariamente essere risolta entro il pagamento della prima rata, che per la Tasi è il 16 gennaio. Indiscrezioni parlano di uno slittamento al 16 giugno della prima rata con la diminuzione da quattro a tre annue massime.
L’intento del Governo è che tale aumento delle aliquote sia destinato dai Comuni esclusivamente per maggiori detrazioni sullo stile di quelle dell’Imu 2012 che erano di 200 euro di base più 50 euro per ogni figlio. I Comuni però potrebbero avvalersi di una flessibilità di scelta preferendo ad esempio riservare le detrazioni alle famiglie con redditi più bassi.